mercoledì 6 gennaio 2010
Alpi, cambiamenti climatici e turismo - Esempio emblematico di una situazione mondiale critica
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Ambiente,
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Turismo e clima
Le stazioni sciistiche sulle Alpi temono di avere una stagione sempre più breve, basti pensare agli sforzi di quest'ultimo decennio di attrezzare le piste da impianti costosissimi di innevamento arteficiale.
Cambiamenti climatici in atto nell'arco alpino provocano
- un dissesto idrogeologico sempre più diffuso causato da precipitazioni brevi e intense o eccezionali e prolungate e dalle attività umane che destabilizzano sempre di più i versanti: tagli stradali, scavi, cattiva o assente pianificazione territoriale. L’espansione edilizia è avvenuta spesso in aree instabili ed ha prodotto un significativo aumento del rischio da frana.
- anomale e improvvise variazioni termiche e i conseguenti rischi valanga.
- lo scioglimento del permafrost, lo strato di ghiaccio profondo che compatta le pareti rocciose.
Il mutamento climatico comporta
- lo scioglimento dei ghiacciai,
- lo straripamento di fiumi che provoca innondazioni,
- l'innalzamento del livello del mare che mette a rischio numerose località di mare,
- le frequenti piogge torrenziali.
Mäder (Austria) 20 e 21 gennaio 2010
Si riuniscono i massimi esperti all'occasione del convegno internazionale sul clima voluto dalla Rete di comuni “Alleanza nelle Alpi” per parlare seriamente di un approccio sostenibile ai cambiamenti climatici.
Documento Alleanza nelle Alpi da scaricare
Che dice il WWF?
scarica il documento originale
Considerando un areale più ampio delle Alpi, le racommandazioni del WWF sono da non trascurare per poter salvaguardare il patrimonio turistico del nostro paese e dell'intero pianeta terra che sottomessa alle continue agressioni della mano dell'uomo, finirà per cedere!
Il turista è invitato alla visita sopratutto dall’ambiente naturale. Secondo l'andamento dei cambiamenti climatici in atto, potrebbero per esempio scomparire le coste che sono oggi dei luoghi di soggiorno per i turisti. Le foreste pluviali tropicali, la natura selvaggia che ospita i safari oppure i luoghi di soggiorno sciistici alpini riposano su un equilibrio di condizioni climatiche favorevoli e di salubrità per attrarre i vacanzieri.
La stessa industria turistica è, attraverso l’uso del trasporto aereo e di energia, un attore significativo del cambiamento climatico e dovrebbe, quindi, prendere provvedimenti per ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Le questioni chiave
Il Trasporto aereo è la fonte di emissione di gas serra col maggiore tasso di crescita e, perciò, aumenta il rischio di un protratto riscaldamento globale (3% delle emissioni totali, si aspetta 7% entro il 2025). D'altronde sono in aumento i viaggiatori internazionali, si accresce così il ruolo del trasporto aereo, con un relativo maggiore danno ambientale, che potrebbe colpire l’industria turistica stessa.
Mentre l’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (OIAC) si oppone strenuamente all’imposizione di un’imposta sul carburante, il WWF la sostiene come unica soluzione.
Tributo volontario
Un’altra soluzione temporanea proposta dal WWF è rappresentata da programmi come il Climate Care (Protezione del Clima), che offre agli operatori turistici o ai viaggiatori l’opportunità di pagare un tributo volontario sul viaggio aereo da versare poi in un fondo che sostiene i progetti sull’energia rinnovabile e di riforestazione.
Il Turismo con i suoi grandi insediamenti turistici "pompa" le risorse energetiche locali, soprattutto con i sistemi di riscaldamento o di condizionamento d’aria, incrementando,così, le emissioni di gas serra della zona ospitante. Le emissioni possono essere considerevolmente ridotte migliorando gli standard d’efficienza delle strutture, aumentando il rendimento e diminuendo le emissioni.
Ambiente e clima di un luogo che sono a forte rischio, sono determinanti per vendere vacanze. Si prevede un riscaldamento di 0.2—0.3 °C e un innalzamento del livello dei mari da 4 a 10 cm per decennio. Le inondazioni e le tempeste potrebbero anche aumentare.
Le Maldive nell’Oceano Indiano sono ad esempio vulnerabili all’innalzamento del livello del mare.
Gli esempi purtroppo non mancano, continua a leggere il documento completo del WWF.
Le Raccomandazioni del WWF in sintesi
Sono 3 gli attori principali che devono intraprendere urgentemente azioni coordinate:
- i governi
- ognuno di noi
- l'industria turistica
Si deve concrettizzare gli impegni presi col Protocollo di Kyoto.
Bisogna passare dai combustibili fossili a fonti energetiche come il vento, la biomassa e il sole, utilizzare standard di efficienza più severi nella costruzione delle strutture turistiche e rendere obbligatori i piani per stimare preventivamente il consumo di energia. Ecc.
La lista è lunga, anzi lunghissima, sia dei problemi che si presentano oggi e che dobbiamo per forza affrontare, sia delle soluzioni possibili da adottare per eradicare la minaccia dei cambiamenti climatici. Il recente evento internazionale di Copenhagen ha purtroppo evidenziato la mancaza di decisione e la scarsità delle resoluzioni adottate di comune accordo dalla comunità mondiale degli abitanti del nostro pianeta, sopratutto da chi incide di più nei cambiamenti climatici attuali.
Sembra che i maggiori beneficiari del turismo siano anche quelli meno motivati all'azione!
Libro consigliato
I tempi stanno cambiando. Come varia il clima: conoscenze attuali e scenari futuri. Museo Regionale di Scienze Naturali (Ed.), 2008
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